Anche dal cardiologo arrivano però alcuni consigli preziosi. Viaggi continui, poco sonno, pantagrueliche cene elettorali alternate a comizi e 'faccia a faccia' in tv, e una sigaretta dietro l'altra per cercare di allentare la tensione... In questo modo la campagna elettorale diventa davvero stressante, spiega Antonio Rebuzzi, responsabile dell'Unità coronarica del Policlinico universitario Gemelli di Roma.      

Agli impegni e ai viaggi tipici della vita politica infatti, la campagna elettorale aggiunge l'ansia da elezioni e le eventuali delusioni. Inoltre in questo periodo si dorme poco, la competizione è a mille come pure l'adrenalina, e l'incertezza sui risultati rischia di moltiplicare l'ansia. Per qualcuno, poi, anche dover fare mille promesse può essere fonte di tensione. 
Troppe sigarette, alterazione del ritmo sonno-veglia e adrenalina al massimo possono causare aritmie cardiache. Ma il cuore risente anche degli stravizi alimentari e del fatto che si riduce al minimo l'attività fisica. La competizione, inoltre rischia di far 'dimenticare' a quei politici che sono già cardiopatici la propria malattia. Moltiplicando i pericoli.

Secondo Rebuzzi i più vulnerabili sono i nuovi eletti, politici che ancora non hanno fatto 'il callo' all'ansia da elezione. Ma anche i grandi leader, caricati dall'aspettativa dei compagni di partito. 
Cosa fare per proteggere il cuore dallo stress pre-voto? In campagna elettorale è bene cercare di non impegnarsi troppo in continui dibattiti pubblici: moltiplicano lo stress e, se si perde, il rischio cardiovascolare aumenta. Inoltre è bene 'tagliare' il numero delle sigarette e limitare le cene elettorali, o almeno cercare di non mangiare troppo in queste occasioni".
Occhio infine ai continui viaggi: è bene concedersi momenti di pausa, pensando non solo alla conquista dei voti, ma anche alla propria salute.
"Insomma è meglio ridurre almeno un po' spostamenti e dibattiti pubblici: si può suggerire ai candidati di scrivere di più e parlare meno".