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Rutelli-Casini:mano tesa sulle riforme per il paese... Stampa
Scritto da Administrator   
giovedì, 23 marzo 2006

Duello tv, il leader dell'Udc: "Abbiamo fatto errori, ma l'Unione è peggio"
Il capo della Margherita: "Se vogliono, possono venire con noi"


Rutelli-Casini, prove di dialogo
mano tesa sulle riforme per il paeserutelli_casini_1.jpg

 

ROMA - Un duello che non ha nulla dello stile Berlusconi, anzi. Con una mano tesa sulle grandi riforme per il paese che, "senza inciuci", il presidente della Margherita porge al presidente della Camera. Ma, prima, visto che sul punto-tasse Casini viaggia in pieno sulla lunghezza d'onda della Cdl, Rutelli ripete la ricetta dell'Unione: "Noi non vareremo mai qualcosa che colpisca i risparmiatori. Non aumenteremo le tasse sui Bot, nè faremo prelievi sugli arretrati". Il presidente della Camera non ci crede, "l'armonizzazione" di Prodi - dice - vorrà dire proprio colpire i Bot, "più tasse per recuperare i soldi necessari alla riduzione del cuneo fiscale". Ma per il resto, il leader dell'Udc insiste nell'operazione-smarcamento da Berlusconi. Fino al punto da rivendicare, sulla questione delle quote-rosa: "Non sono un piazzista, non faccio promesse elettorali e non dico bugie agli elettori: non so dire quante donne metterei al governo". E nel confronto in tv, arbitrato da Clemente Mimun, e con le domande rivolte dal direttore del Sole 24 ore De Bortoli e da quello dell'Ansa Magnaschi, Casini si spinge ad offrire al presidente della Margherita un patto per il rutelli_casini.jpgrilancio dell'energia nucleare, "da firmare subito, qui, davanti agli italiani". Rutelli non si precipita alla firma ma avverte l'ala ambientalista dell'Unione che "non si puòrutelli_margherita.jpg sempre dire di no alla realizzazioni fondamentali per l'autosufficienza energetica" e dice di essere favorevole "ad una nuova generazione di ricerca sul nucleare". Per la terza volta faccia a faccia, in questi ultimi giorni, leader della Margherita e leader dell'Udc si affrontano con uno stile ben diverso dalla strategia berlusconiana dello sfascio. E il presidente della Margherita lo dice nel suo appello finale: "Con Casini militiamo in due schieramenti opposti, le nostre ricette sono alternative, e non ci possono essere compromessi sul governo, ma noi siano pronti a tendere la mano: sulla sicurezza, sul ruolo internazionale, sulla pace, sulle riforme, a cominciare da quella elettorale e costituzionale, dopo il no che il referendum dirà alla devolution". Clima opposto allora a quello del far saltare il tavolo che il premier persegue, e del resto i due prima di entrare in studio si erano confessati in due interviste parallele con Famiglia Cristiana. Rutelli: "Se vogliono quelli dell'Udc possono venire con noi, ma vedo Casini molto allineato con Berlusconi". E il presidente della Camera:rutelli.jpg "Il premier non è più il dominus della nostra coalizione". Sulla politica, distanze incolmabili. Come sul ritorno al proporzionale. Con Rutelli che attacca Casini: "Dopo averla voluta, ora Casini tende a sconfessare una legge elettorale che ha voluto in prima persona". Replica: "Noi volevamo le preferenze, sarebbe stato diverso". Controreplica: "Sarebbe stato un vero disastro, perché avremmo avuto circoscrizioni enormi come Roma o Milano, con una lievitazione altissima dei costi". Confronto aperto invece sui temi etici. A cominciare da Pacs e eutanasia, con Rutelli contrario: "Le minoranze omossessuali non devono essere discriminate, ma è sbagliato quel che ha deciso la Spagna di Zapatero, stabilendo che le coppie omossessuali possono adottare bambini. Noi non lo consentiremo mai".

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