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giovedì, 23 marzo 2006
Elezioni. Prodi: colpito dall'allarme del Dipartimento di Stato. Berlusconi: intromissione negli affari Usa

Il leader dell'Unione Romano Prodi
Il leader dell'Unione Romano Prodi


Roma, 23 marzo 2006

Diventa un caso politico l'invito del Dipartimento di Stato americano ai propri connazionali ad evitare di esporsi a rischi durante gli ultimi giorni di campagna elettorale in Italia. "Ho chiesto spiegazioni all'ambasciatore americano, mi ha spiegato che è la prassi", ha detto il leader dell'Unione Romano Prodi, che si è rivolto alla rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti per avere maggiori informazioni sull'allarme lanciato dal Dipartimento di Stato Usa sul rischio di violenze e di atti di terrorismo nel nostro Paese. "Gli Stati Uniti hanno tutto il diritto di rivolgersi ai loro cittadini segnalando che nelle manifestazioni politiche in Italia si verificano situazioni pericolose", ha dichiarato, invece, il premier Silvio Berlusconi, per il quale quella di Prodi è una "intromissione in affari interni degli Usa". Nessuna "intromissione2, controribatte prodi, ma una "richiesta di spiegazioni" che ancheberlusconi_prodi.jpg Berlusconi "avrebbe dovuto affrettarsi a chiedere". L'emergenza democratica denunciata da Silvio Berlusconi, ha aggiunto Prodi, è "lontana dalla realta".

Botta e risposta fra i leader 
"Sono rimasto molto colpito – ha detto Prodi in un'intervista a Rtl 102,5 - perché una mossa del genere, con elezioni così vicine, può portare un senso di angoscia e di paura, e non ce n'è proprio bisogno"."Ora si avvicina il momento della riflessione, i cittadini devono poter decidere liberamente. E il dibattito politico deve muoversi con regole precise, non con fuochi d'artificio tutti i giorni".

"C'è stata una intromissione di Prodi in ambiti americani, non il contrario. Da Prodi c'è stata una intromissione indebita negli affari Usa". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commenta la presa di posizione di Romano Prodi. "Gli Usa hanno tutto il diritto" di lanciare l'allarme per i propri cittadini per le manifestazioni italiane. L'allarme sulla sicurezza per i cittadini americani non e' partito dal governo italiano". E in ogni caso "gli apparati vigilano, noi siamo assolutamente sereni".

Le altre reazioni politiche
"Chiedo al presidente del Consiglio e agli esponenti del centrodestra di non continuare ad alimentare un allarmismo strumentale e infondato", ha detto a Verona il segretario Ds Piero Fassino. "Chiedo soprattutto - ha spiegato - di non utilizzare fassino_1.jpgquesto che è un atto burocratico del Dipartimento di Stato per far credere agli italiani che gli americani siano preoccupati delle elezioni, perché non è così". Secondo Fassino, bisogna distinguere "quello che è un atto che a me - ha osservato - sembra burocratico, preso dal Dipartimento di Stato Usa, che appare più un atto di cautela che non di allarme, da chi invece in Italia vuole usare questo atto per creare allarmismo".

Dalle colonne del Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini 34_fini_V01.jpggiustifica l'iniziativa americana: "Partecipare alle manifestazioni di alcuni segmenti della sinistra radicale è sicuramente un rischio per i cittadini americani". Il ministro dei Beni Culturali, Rocco Buttiglione, si dice invece preoccupato per le migliaia di turisti che ogni anno visitano l'Italia.

Per Fausto Bertinotti "chi rapprerenta un Paese dovrebbe assumersi la bertinotti_2.jpgresponsabilità di farlo, e quindi dovrebbe dire a Bush che la sicurezza e l'ordine sono garantiti dalla vocazione democratica del popolo italiano".

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