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venerdì, 17 marzo 2006
Industriali. Prodi parla agli industriali e promette: "Crescita e innovazione"

 

Romano Prodi
Romano Prodi


Vicenza, 17 marzo 2006

Il leader dell'Unione, Romano Prodi, parla agli industriali, di tasse, flessibilità e promette innovazione.  

"Gli obiettivi che ci poniamo sono quelli di aiutare la crescita dimensionale delle imprese e innovazione, innovazione, innovazione". Lo ha detto il leader dell'Unione, Romano Prodi, nel confronto con gli imprenditori al convegno di Vicenza di Confindustria.

Parlando di un "fisco premiante", Prodi ha sottolineato che servono "obiettivi di lungo periodo per il Paese, con tassazioni possibilmente uguali".

"Dovremo incontrarci e fare un dibattito per vedere come sostituire o ridurre l'Irap. Ma abolirla non ha senso, e dunque non ve lo prometto".
 
Tracciando una "breve storia dell'Irap" per ricordare che "sostituiva 7 imposte tra cui quella infame sulla salute", Prodi ha ammesso che "adesso il problema è cambiato. Ma resta sempre - ha fatto presente - un'imposta che vale 35 milioni di euro.

L'attuale governo - ha fatto osservare ancora Prodi - ha brontolato, ma evidentemente non poteva cancellarla e non lo ha fatto. Io - ha concluso - sono però pronto a modificarla e l'abbassamento del cuneo fiscale è un primo passo avanti".

"Io ho promesso un taglio di 5 punti nel primo anno. Penso che più in là si possa anche andare. Non lo escludo. Ma prima devo vedere come stanno realmente i conti" dello Stato. Romano Prodi torna così, davanti alla platea della Confindustria, ha ribadire il proprio impegno per l'abbattimento del cuneo fiscale sul costo del lavoro lasciando intendere che si potrà anche fare uno sforzo in più.
 
"Vedremo che cosa" sarà possibile fare, ha aggiunto, precisando però che "è per me necessario vedere come stanno i conti con precisione. E per questo - ricorda - mi serve di avere in mano e subito la trimestrale di cassa: è estremamente importante - ha spiegato - che io la possa avere prima delle elezioni in modo da poter precisare gli aspetti quantitativi delle proposte che facciamo".

Il leader dell'Unione ha infine risposto ai dubbi sollevati dagli imprenditori sulla reperibilità delle risorse per il taglio del cuneo fiscale: "i 5 punti - ha ammesso - non sono facili da reperire. Ma noi - ha assicurato - abbiamo fatti i
conti con precisione".

Allarmato il discorso di Andrea Pininfarina

"Per la prima volta dal secondo dopoguerra, l'Italia rischia di allontanarsi dal gruppo dei Paesi piu' industrializzati. E' un pericolo grave che va scongiurato". A lanciare l'allarme e' Confindustria.

"E' da anni - ha detto il vicepresidente Andrea Pininfarina aprendo il convegno di Primavera degli industiali - che la nostra economia sgna il passo.

C'e piena Identita' di vedute tra cio' che ha cetto Bankitalia e quanto sostiene ormai da mesi Confindustria. Una posizione di amaro realismo. Oggi l'Italia purtroppo e' ferma".

"Del resto - ha aggiunto - questa stagnazione e' troppo lunga per poter essere spiegata da fattori congiunturali. Essa trae le proprie origini in larga parte da problemi strutturali". 

Il convegno degli industriali era stato aperto dal presidente Montezemolo con un duro ammonimento ai politici.

"Non accettiamo, in campagna elettorale, di farci tirare per la giacca e che all'interno di Confindustria ci siano dei partiti: c'e solo il partito degli imprenditori che investono". Cosi'  il leader di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo si e' rivolto ai presidenti delle associazioni territoriali e di categoria riuniti nella Consulta a Vicenza. 
  
"Non mi sta bene - ha inoltre proseguito Montezemolo - che ogni tanto si tirino fuori presunti coinvolgimenti politici del vostro presidente in qualche schieramento: sia chiaro che ho preso un impegno con Confindustria, un obbligo con voi e intendo assolutamente portarlo avanti".

"Serve una piu' incisiva e coraggiosa politica europea che realizzi davvero un mercato unico dell'energia". Lo ha auspicato il vice presidente di Confindustria, Andrea Pininfarina, nel suo intervento al convegno di Vicenza.
 
Secondo Pininfarina, pero', in Italia "le liberalizzazioni avviate vanno completate" perche' "le imprese subiscono ancora un costo dell'energia del 20% superiore rispetto alla media europea".

Ultimo Aggiornamento ( venerdì, 17 marzo 2006 )
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