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Prodi più convincente di Berlusconi per molti quotidiani Stampa
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mercoledì, 15 marzo 2006

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Nessuno dei due, però, sarebbe riuscito a infliggere il colpo del ko
"Civile", "noioso", "ingessato"
La stampa estera giudica il duello tv


ROMA - Il giorno dopo il dibattito televisivo tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, anche i maggiori quotidiani internazionali esprimono valutazioni e commenti. Tutti concordi nel dire che è stato un duello civile e corretto, in cui il leader dell'Unione è apparso più sicuro del premier, anche se è ancora troppo presto perché l'ago della bilancia possa pendere nettamente dall'una o dall'altra parte.

Stati Uniti. Per il Washington Post, si è trattato di un confronto "estremamente civile", atteso con impazienza dagli italiani dopo che Berlusconi aveva imperversato su tutte le tv, che però non ha prodotto alcun "vincitore decisivo". Un dibattito noioso e poco spumeggiante, per il New York Times, nonostante quella tra Berlusconi e Prodi resti "una gara aperta, nella quale il leader meno prevedibile d'Europa, Berlusconi, 69 anni, al governo da 5 anni, sta battagliando duramente per la sua sopravvivenza politica e ha recentemente avuto qualche momento difficile". Il quotidiano newyorchese lo ha giudicato però rilassato mentre "dialogava con la sua consueta abilità con le telecamere, mentre illustrava con una serie di numeri le realizzazioni (del suo governo) e tentava di infilzare il suo avversario del centro sinistra".


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Gran Bretagna. Il Times si è limitato alla cronaca, constatando come i due leader si siano sfidati "in modo educato su temi come le tasse, l'euro, le grandi opere e l'immigrazione". Soltanto occasionalmente "vi sono stati accenni di stizza, come quando Berlusconi ha accusato Prodi di essere un uomo di facciata dell'estrema sinistra e Prodi ha replicato che il premier ha passato più tempo a fare leggi in suo favore che per gli interessi del Paese". Più approfondita l'analisi del laburista The Guardian, che ha sottolineato l'impatto televisivo dei due contendenti: "Prodi ha lo svantaggio di una voce poco incisiva, ma il buon allenamento cui si è sottoposto l'ha resa più penetrante e con la sua mimica è risultato più autorevole. Berlusconi ha scarabocchiato nervosamente su un foglio di carta mentre parlava ed ha passato più tempo a guardare sul tavolo che nelle telecamere". Un Romano Prodi "inaspettatamente vispo, che ha costretto il premier alla difensiva". Secondo il quotidiano britannico, però, "a nessuno dei due è riuscito il colpo di grazia". Impressione condivisa da un altro giornale inglese, The indipendent, secondo il quale "il primo ministro è sembrato a disagio", mentre Prodi sembrava un "laburista vecchio stampo. Ma nessuno ha dato il pugno del ko. E non è stata data una risposta alla domanda più importante, come tirare fuori l'Italia dal precipizio in cui si trova".

Francia. Il francese Le Monde scrive che i telespettatori hanno colto "i sorrisi tesi di Silvio Berlusconi e la serenità venata di malizia di Romano Prodi", che avrebbe dominato "sul piano della forma e dei contenuti". Il conservatore Le Figaro osserva che "sorridente all'inizio, Prodi è diventato professorale nel corso delle sue esposizioni, ma è stato soprattutto attento a non dare alcuna indicazione su come finanzierà le sue riforme". Berlusconi, invece, penna alla mano, "ha difeso il bilancio dei suoi cinque anni di governo e lo ha fatto sciorinando una lista interminabile di riforme compiute. Visibilmente teso all'inizio, ha ritrovato via via scioltezza". Per Liberation, a vincere il confronto è stato Romano Prodi, che "ha concluso il suo intervento con un messaggio di ottimismo, un tempo prerogativa del Cavaliere".

Spagna. El Pais, primo quotidiano spagnolo, ha descritto un Berlusconi "aggressivo, con atteggiamenti da capo dell'opposizione", che non è riuscito a mettere in difficoltà il candidato del centro-sinistra e alla fine ha riconosciuto, frustrato, che non è stato in grado di spiegarsi". Il conservatore El Mundo si limita a riportare i passaggi salienti: "Prodi ha promesso di abbassare il deficit fiscale gravando di più le imprese che producono lavoro precario, mentre Berlusconi ha parlato di continuità delle riforme ed ha mostrato la speranza di fare dell'Italia un Paese moderno".

Germania. In un commento intitolato "L'ora del professore", il tedesco Der Spiegel assegna il duello a Prodi, sottolineando come Berlusconi "non abbia tenuto profilo da statista, ma da impiegato di banca che cerca di appioppare un prestito a un cliente". Secca la valutazione del Frankfurter Allgemeine Zeitung: "Non c'è stato un chiaro vincitore, ma un leggero vantaggio per lo sfidante".

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Vaticano. Una sfida "ingessata", secondo Radio Vaticana, che però ha fatto sicuramente capire qualcosa in più agli elettori".

(15 marzo 2006)

Ultimo Aggiornamento ( mercoledì, 15 marzo 2006 )
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