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Politica. Calderoli a Berlusconi: gli attacchi ai giudici non sono priorita' del paese Stampa
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domenica, 26 febbraio 2006

 

Roberto Calderoli
Roberto Calderoli


Milano, 26 febbraio 2006

"La questione dei giudici se la gestisca lui, non sono cose che riguardano né la Lega né la gente". Con il dente avvelenato dalle dimissioni imposte per le polemiche sull'esibizione della maglietta con le vignette blasfeme, il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord ed ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli attacca il premier Silvio Berlusconi per il botta e risposta con il primo presidente della Corte di Cassazione, Nicola Margulli. Per Calderoli, "una vicenda che deve essere affrontata, ridimensionandola e che di sicuro non rappresenta una priorità per il Paese".

Il senatore leghista ha precisato: "La mia posizione non è una dissociazione da Berlusconi ma bisogna anche dire che le priorità per le famiglie italiane che vogliono arrivare a fine mese sono altre. C'è un programma a vantaggio della gente - ha concluso - e portiamo avanti quello. Per il resto, se Berlusconi vuole attaccare i giudici, faccia pure".

E sul programma Calderoli non ha risparmiato punsecchiature neppure all'indirizzo degli altri alleati di maggioranza: "Col tempo vedo che un po' tutti arrivano sulle posizioni della Lega, anche se delle volte qualcuno cerca di metterci il cappello". Calderoli si riferiva in particolare alle dichiarazioni del leader Udc Pier Ferdinando Casini a favore delle famiglie e del quoziente familiare: uno dei punti qualificanti del programma della Lega all'interno della Cdl.

Calderoli, intervenuto ad Albino ad un convegno sul federalismo fiscale, ha voluto precisare che "la cosa che è sfuggita ai più, e che per mia insistenza è entrata nel programma della Cdl, non è soltanto il matrimonio, ma la questione del matrimonio tra un uomo e una donna". "Questa - ha spiegato Calderoli - è una mia proposta di legge affinché questo principio venga inserito nella Costituzione. Finalmente c'è un concetto che sembrava scontato ai nostri padri costituenti, ma che nel mondo di oggi non è così scontato. Quindi, bene l'intervento a favore della famiglia, ma a favore di quella fondata su matrimonio uomo-donna".

Ultimo Aggiornamento ( domenica, 26 febbraio 2006 )
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