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Sfida Lega-Udc/ Cesa: dal Carroccio manovre di palazzo. Speroni ad Affari: dc infidi Stampa
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mercoledì, 22 febbraio 2006
 Senza impegno sulla devolution noi stiamo fuori dalla CdL
Mercoledí 22.02.2006
"Consigliamo all'onorevole Maroni di non avventurarsi in improbabili sfide elettorali con l'Udc. Lasciamo che siano gli elettori a scegliere e a decidere. Piuttosto, Maroni e la Lega facciano chiarezza su questa tentazione terzopolista dopo il voto. Sarebbe un paradosso, se la Lega si convertisse alle più deplorevoli manovre di palazzo dando un bizzarro esempio di levantinismo". E' la replica di Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, alle affermazioni di Roberto Maroni.
"Se l'impegno a sostenere il referendum sulla devolution non entra nel programma ritengo altamente improbabile che la Lega accetti di correre assieme agli altri". Così l'eurodeputato del Carroccio, Francesco Speroni, intervistato da Affari. Che attacca l'Udc: "Essendo i soliti infidi democristiani c'è da spettarsi anche questa incoerenza, però alla fine uno si rompe le palle".


A Maroni che ha detto che la Lega prenderà più voti dell'Udc, il segretario centrista Cesa ha risposto di non avventurarsi in improbabili sfide elettorali. Tornano le vecchie frizioni?
"Ci sono sempre state, visto anche le ultime dichiarazioni di Tabacci. Chi decide sono gli elettori, ma non è sbagliato fare una previsione. Ed è compito e diritto di ogni partito cercare di avere più voti degli alleati. Visto soprattutto che c'è una nuova legge elettorale, voluta proprio dall'Udc". 
 
Cesa ha parlato anche di deplorevoli manovre di palazzo da parte della Lega...

"Non so dove le ha viste. Che io sappia non esistono manovre di palazzo".
 
Sembra anche che l'Udc non abbia intenzione di insiserire nel programma della CdL l'impegno a sostenere il sì al referendum sulla devolution...

"La coalizione per oggi c'è, per le elezioni ancora non c'è niente di deciso. Bisogna trovare un accordo sul programma, altrimenti è chiaro che la Lega non può andare in un cartello elettorale senza un'intesa. Ma sono loro in contraddizione".
 
In che senso?
"Hanno votato una legge e adesso che la riforma è sottoposta a referendum fanno marcia indietro. Questa è incoerenza".
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