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Spallanzani: il rischio di contagio da ebola in Italia è inesistente Stampa
Contributo di Roberto Pica   
sabato, 20 settembre 2014

ROMA - "Rischio di contagio dell'Ebola in Italia non c'è, come ha detto bene in tutte le sedi pubbliche il ministro in questi giorni. Il rischio di contagio é zero, o assolutamente vicino allo zero". Lo afferma Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, centro di riferimento per l'Ebola in Italia. "L'Italia ha la capacita di gestire eventuali casi - ha aggiunto - ma il grande lavoro va fatto in Africa, e le istituzioni italiane devono lavorare lì". A chi gli chiedeva se in caso di arrivo di pazienti infetti lo Spallanzani fosse attrezzato per fare fronte, Ippolito ha risposto: "Non ci sono al momento farmaci in nessuna parte del mondo di reale efficacia. Lo Spallanzani farebbe richiesta all'Oms dei farmaci sperimentali, ma nessuno di quelli finora disponibili ha dato prova di reale efficacia. L'Italia in ogni caso é pronta - ha concluso - e devo dire che il nostro ministero della Sanità ha fatto realmente un grande lavoro".
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Operativo laboratorio Spallanzani  in Liberia 

"Lo Spallanzani ha attivato un laboratorio in Liberia nell'ambito del programma European Mobile Lab, interamente finanziato dalla Commissione europea. Il team é costituito da quattro operatori dello Spallanzani e due operatori, un tedesco e un inglese. Da sabato hanno iniziato a lavorare ed é per noi motivo di grande soddisfazione". Ad annunciarlo è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, centro di riferimento per l'Ebola in Italia, nel corso di una visita del governatore del Lazio Nicola Zingaretti. "I laboratori mobili - ha aggiunto - sono gli unici che permettono di fare la diagnosi e isolare i pazienti, ovvero decidere se i pazienti devono continuare a essere isolati o devono essere dimessi, e tornare alla normalitá. Solo procedendo per centri concentrici, villaggio per villaggio identificando i positivi - ha concluso Ippolito - sarà possibile fermare questa epidemia".

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