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Pił donne in CdA e collegi sindacali |
Scritto da Debora D'Angiolillo | |
domenica, 05 giugno 2011 | |
Più donne in CdA e collegi sindacali per favorire il ricambio della classe dirigente Nella prima riunione del Coordinamento dei Comitati pari opportunità dei commercialisti si è discusso della presenza femminile nei board delle società. “Offrire soluzioni, idee e progetti per un Paese migliore, con una maggiore presenza di donne non solo nelle società quotate e a controllo pubblico, ma anche all’interno degli organi rappresentativi della categoria”. Con questo augurio, il presidente del CNDCEC Claudio Siciliotti ha aperto la prima riunione del Coordinamento dei Comitati pari opportunità (CPO) dei dottori commercialisti ed esperti contabili, svoltasi ieri al Residence di Ripetta a Roma. A oggi, infatti, i Comitati pari opportunità sorti finora in Italia sono 52; oltre 34mila le commercialiste, pari al 29% degli iscritti. Nel corso della riunione è stato ricordato come il lavoro del Comitato abbia già avuto effetti concreti sul Codice deontologico, nel quale sono state apportate modifiche sul rispetto del principio di parità, inclusa quella di genere, e sul Regolamento per la formazione professionale continua, che prevede per le commercialiste, nei due anni successivi al parto, di acquisire fino a 30 crediti formativi annuali tramite attività di formazione a distanza al posto dei 15 crediti riservati a tutti gli altri iscritti. “La componente di genere – ha precisato Siciliotti – è fondamentale nella società civile e per questo motivo il nostro Consiglio si è schierato a favore del Ddl. che norma la presenza femminile nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali. Si tratta di una grande opportunità per il ricambio della classe dirigente del Paese, visto che il 90% dei posti è occupato da uomini e neanche tanto giovani. Se il nostro Paese sta crescendo meno, lo si deve anche alla inadeguata presenza femminile nelle posizioni di potere”. Il provvedimento sulle quote rosa nei cda delle quotate e' stato inserito nel calendario dell'Aula della Camera il 27 Giugno p.v. su richiesta dell'opposizione e nello spazio ad essa riservato. Si ricorda che il Ddl in questione introduce l’obbligo di riservare alle donne almeno il 30% delle nomine all’interno di CdA e collegi sindacali di società quotate e a partecipazione pubblica. Nel dettaglio è entrata Giulia Pusterla, consigliere nazionale dei commercialisti con delegata alle Pari opportunità, che ha confermato il sostegno del CNDCEC allo spirito del Ddl. approvato alla Camera: “Avremmo preferito che non fosse stata modificata la versione approvata alla Camera, edulcorata al Senato e ora in una fase stagnante. È necessario vivacizzare il Ddl., che pone in atto misure volte a ridurre la discriminazione di una componente, quella femminile, maggioritaria nel Paese (51,4%), ma che, secondo il rapporto annuale dell’ISTAT presentato lunedì scorso, non se la passa poi tanto bene. Le donne sono infatti costrette, da un lato, a farsi carico dei compiti di assistenza e solidarietà che lo Stato non riesce ad assolvere; dall’altro, restando dodici punti sotto il tasso di occupazione delle loro colleghe europee. Tuttavia, non mi piace parlare di quote, perché evocano scenari in cui a soggetti deboli vengono destinati trattamenti di favore a prescindere dal merito. La discussione sul Ddl. a |
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Ultimo Aggiornamento ( domenica, 05 giugno 2011 ) |
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