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Pomodoro in mostra a Parigi Stampa
Contributo di Giulia Romano Spada   
mercoledì, 09 marzo 2011

Parigi, 09-03-2011

pomodoro_arnaldo.jpg  Parigi gli dedico' una grande mostra al Museo di arte moderna, nel 1976 e quasi trent'anni dopo, nel 2002, mise in scena le sue opere nei celebri giardini del Palais Royal, proprio di fianco al Louvre.
Oggi Arnaldo Pomodoro, uno dei maggiori scultori italiani del Dopoguerra, torna nella Ville lumiere con una 'mini-antologica' alla galleria Tornabuoni Art e un omaggio all'Ambasciata d'Italia in occasione dei 150 anni dall'Unita'.
"E' vero ho un po' trascurato la Francia - dice Pomodoro, 85 anni - Ma ho un ricordo straordinario di quella prima esposizione. Il motivo e' che ho avuto l'opportunita' di lavorare con una delle piu' grandi gallerie americane del tempo, la Marlborough Gallery di New York, e mi sono trasferito dall'altra parte del mondo.
Li' si era sviluppato l'espressionismo astratto la corrente artistica a cui mi riferisco e mi interesso tutt'ora".
E aggiunge: "Il mio primo viaggio fuori dall'Italia e' stato pero' a Parigi nel 1956".
In mostra ci sono una cinquantina di opere significative del lavoro dell'artista dagli anni '60 - 'La colonna del viaggiatore', un cilindro di oltre cinque metri che segna il suo passaggio alla scultura volumetrica, una delle opere che piu' gli e' "cara" - fino a 'Continuum', un'inedito realizzato appositamente per l'evento parigino, ultimato solo un mese fa, un bassorilievo di cinque metri composto di sei pannelli in bronzo, il materiale che predilige. "'Continuum' perche' si continua, si va avanti - spiega Pomodoro - Io continuero' a lavorare perche' il lavoro per me e' la vita".
E la vita la cerca anche dentro le sue sculture, lavorando in negativo: "mi interesso all'interno della forma non alla superficie, proprio come per le persone. Le forme sono geometrie chiuse, io le lavoro al loro interno per renderle vitali".
'Lancia di luce' - una scultura alta sette metri con base triangolare che termina con una punta illuminata - e' ospitata nel cortile d'onore dell'Ambasciata d'Italia a Parigi nell'ambito delle celebrazioni per il 150/o anniversario dell'Unita' d'Italia.
"L'opera vuole raccontare una storia - dice Pomodoro - e' la storia di come possa nascere qualcosa dalla terra.
E' stata scelta per rendere omaggio a una storia importante che e' quella dell'Unita' d'Italia". Tra i suo progetti c'e' una grande mostra antologica del suo lavoro che sara' organizzata in Italia: "con tutti i suoi difetti, e' pur sempre il mio Paese: sono fiero di essere italiano e anche di portare un po' di italianita' in giro per il mondo".
Un riferimento polemico al piano di tagli alla cultura: "il nostro Paese sta perdendo quota e vitalita' e questo mi dispiace - commenta - la cultura e' alla base di tutto".

Ultimo Aggiornamento ( venerdì, 25 marzo 2011 )
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