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Scritto da Administrator   
giovedì, 22 febbraio 2007
"...Signora mia ...le stagioni non sono più le stesse.."

Il caldo inverno italiano rischia di mettere in ginocchio le produzioni agricole
La Coldiretti registra sfasamenti lungo tutta la Penisola. Gli agricoltori intanto lanciano l'allarme. "Siamo in presenza di eventi estremi - ha sottolineato Gabriele Calliari, presidente della Coldiretti del Trentino - che si ripetono ormai troppo frequentemente determinando sfasamenti stagionali che mettono a rischio le coltivazioni per locavallette.jpg sviluppo di infezioni favorite dal caldo e per il rischio di arrivo improvviso del freddo che le troverebbe impreparate". Una situazione aggravata dalla prolungata mancanza di acqua che impedisce ai terreni di ripristinare le riserve idriche per i prossimi mesi, quando le colture avranno bisogno di irrigazione. "Gli effetti osservati - dicono ancora dalla Coldiretti - sono l'espressione di cambiamenti climatici strutturali che in Italia si manifestano con un aumento dell'intensità delle precipitazioni, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, aumento del numero di giorni consecutivi con punte di caldo eccessivo, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive".

''E le anomalie -secondo la Coldiretti - riguardano il mondo animale dove il 'clima primaverile' ha sconvolto i cicli riproduttivi con i maiali all'aperto che perdono la regolarità dei 'calori'. Un evento raro dopo un 2006 difficile che irrigazione.jpgcomplessivamente è stato il terzo più caldo mai registrato dalla stazione meteorologica di Modena e addirittura il più caldo della storia negli Stati Uniti. ''Le piante come albicocchi, susini e mandorli -secondo la Coldiretti - si trovano in una fase di crescita che è tipica della primavera e si stanno predisponendo alla circolazione della linfa e la recrudescenza del freddo con l'arrivo delle gelate potrebbe colpirle nel momento più critico con danni ingentissimi''. ''Nella pianura padana il grano è già alto 15-20 centimetri ed è particolarmente vulnerabile ad un probabile abbassamento della temperatura ma anche allo sviluppo di infezioni fungine favorite dalle alte temperature''. Per le mimose e gli altri fiori come la ginestra ''il rischio è che la fioritura anticipata le renda indisponibili per le ricorrenze tradizionali di San Valentino e della Festa della donna dell'otto marzo''. ''Una situazione critica aggravata -ha concluso la Coldiretti - soprattutto al Nord dalla prolungata mancanza di acqua, con meno di un terzo delle normali precipitazioni in novembre e dicembre, che impedisce ai terreni il ripristino delle riserve idriche indispensabili per i prossimi mesi quando le colture avranno bisogno di irrigazione''.

In Puglia, termometro_F.jpgnegli ultimi tempi, si sono registrate temperature minime superiori di cinque gradi alle medie stagionali. Il Tavoliere delle Puglie, vasta area pianeggiante e risorsa preziosa per l'industria agro alimentare italiana, potrebbe essere "divorata" dalla desertificazione. Un processo già iniziato a causa dei cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il pianeta. Cambiamenti che potrebbero essere catastrofici soprattutto per l'Europa del Sud e per il Mezzogiorno d'Italia in particolare. In Puglia, le riserve idriche contenute nelle maggiori dighe della regione fanno registrare un enorme calo rispetto allo scorso anno. Basti pensare alla diga di Occhito che è a quota meno 100milioni di metri cubi d'acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Secondo l'opinione del metereologo Gaetano Brindisi gli allarmi-desertificazione lanciati nelle ultime settimane sono eccessivi. "La desertificazione - ha spiegato Brindisi- riguarda fattori, oltre che naturali e quindi climatici anche sociali ed economici, come l'elevato sfruttamento dei terreni, la continua pressione demografica che altera i normali equilibri naturali, nonchè una cattiva gestione del territorio da parte dell'uomo. Legare la siccità alla volto_femm_1.jpgdesertificazione è semplicistico". Il fatto che l'Unione europea continui a parlare di emergenza, per il meteorologo "è un'esagerazione, soprattutto perchè l'uomo cerca di adottare provvedimenti per ridurre i rischi legati al fenomeno della desertificazione". E ancora: aria di primavera in Trentino dove la temperatura ha toccato i 16 gradi con un secco + 10 anche in alcune località sciistiche come Pinzolo, Folgaria e Cavalese. Il 2007 rischia di passare alla storia come l'anno senza inverno.

Il caldo record e la mancanza di pioggia confondono le api, con le regine che hanno ricominciato a deporre le uova, mentre sui prati e sulle piante compaiono fiori fuori stagione e il rischio che si ripeta nelle campagne il disastro del 2006 quando tra caldo, siccità e maltempo l'agricoltura ha subito danni per un miliardo di euro. Gli orsi nel Parco d'Abruzzo non ne vogliono proprio sapere di andare a dormire. Mentre nel Parco del Gran Paradiso, tra Piemonte e Val d'Aosta, gli stambecchi sono stati costretti a salire fino a 2.500 metri e sui prati fioriscono bucaneve e genziana, tipiche di marzo.

Bertolaso: abituiamoci a condizioni meteo estreme
Getta acqua sul fuoco il capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, artico.jpgnon c'e' nessun allarme rispetto al clima eccezionalmente caldo e privo di piogge che sta caratterizzando questo inverno, ma "dobbiamo abituarci a condizioni meteo estreme", ha detto Bertolaso, che ha convocato questa mattina una riunione con i massimi esperti di meteorologia per discutere i possibili scenari in caso di una siccita' prolungata. Un' eventualita' che e' stata sostanzialmente scartata: "Il gruppo di lavoro - ha detto Bertolaso - considera che nella prossima settimana interverranno perturbazioni e abbassamenti di temperatura, e ci dovremo confrontare con piogge e neve. Dovremo abituarci a questo: temperature sopra la media e poi piogge violentissime, nevicate, temporali, seguiti da nuovi sbalzi termici. Questi probabilmente - ha ribadito Bertolaso - gli scenari dei prossimi mesi e anni". Allo stato attuale, ha spiegato il capo dipartimento della Protezione Civile, i danni principali dell'inverno caldo si registrano "sul comparto turistico, ma anche sul piano degli incendi boschivi. Stiamo monitorando anche il livello del Po che e' molto basso". I tecnici, in caso di ulteriore siccita', predisporranno vari scenari per provvedere all'approvvigionamento idrico, l'irrigazione.
Tuttavia, ha concluso Bertolaso, "non c'e' nessun allarme e se piovesse la prossima settimana e le precipitazioni fossero nella norma a febbraio si tornerebbe nella media stagionale".

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