Home arrow Articoli arrow Scienza arrow Salute: le “bufale” dell’estate
animation.gif
Salute: le “bufale” dell’estate Stampa
Scritto da Administrator   
lunedì, 31 luglio 2006

Salute: le “bufale” dell’estatecavalli_spiaggia.jpg

Cnr: verità ed errori di stagione

Ce n’è un po’ per tutti i gusti: dal fatto che andare al mare aiuta chi soffre di  asma, o che i bambini devono fare compiti delle vacanze per non dimenticare quello che hanno imparato, o ancora che con il caldo bisogna bere di più. Sono cose che tutti abbiamo sentito dire e che consideriamo verità scientifiche:  per gli esperti, invece, sono solo banali credenze. Al contrario, si conferma il valore scientifico di altre indicazioni, come che la luce aiuta a combattere la depressione o che la frutta e la verdura di colore rosso-arancione aiutano ad abbronzarsi. Un team di scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha deciso di mettere in guardia il popolo dei vacanzieri dai “falsi” di stagione. A cominciare dalla comune opinione che il mare sia un toccasana per i disturbi respiratori, in particolare per l’asma. acqua_bicchiere.jpgDi parere del tutto opposto è Giovanni Viegi dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa: “Studi recenti mostrano un'importante e inattesa associazione fra la presenza di asma e di sintomi asmatici e il clima mediterraneo". Secondo il fisiologo, nel nostro Paese è stato evidenziato un preciso andamento nei sintomi asmatici da Nord a Sud: la presenza di asma aumenta con il diminuire della latitudine, con la minore distanza dal mare e con i livelli di temperatura più elevati. "I bambini residenti in montagna -riferisce Viegi- hanno una prevalenza di asma due volte più bassa rispetto ai bambini residenti in zone di mare". Le caratteristiche di temperatura e umidità tipiche del clima mediterraneo sembrano infatti associate a una maggiore incidenza di asma. In queste zone, inoltre, si rilevano maggiori concentrazioni di ozono, notoriamente associate alla presenza di problemi respiratori, e una produzione di pollini durante tutto l'arco dell'anno, causa di allergie e di eventi asmatici. In più, l’aerosol marino, la cui inalazione si pensa dovrebbe far pervenire alle vie aeree principi attivi in grado di svolgere azioni terapeutiche, diviene invece portatore di sostanze nocive, prima di tutte lo smog.

Un’altra falsa credenza è che gli spostamenti legati alle vacanze siano causa di stress per gli anziani. Secondo Stefania Maggi dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Padova, la vacanza ha invece effetti positivi sullo stato di salute, sulla qualità della vita, sul tono dell'umore e sull'autostima di una persona anziana, specialmente quando può scegliere il luogo più appropriato alle proprie esigenze. Quello che può creare disagio all'anziano sono semmai eventuali  problemi economici o di autosufficienza.Un altro tormentone estivo è legato alla convinzione che sia giusto far fare windsurf_bimbo.jpgai bambini i compiti delle vacanze per non dimenticare quanto si è appreso durante l'inverno. Per gli esperti non è affatto vero. Spiega il ricercatore Francesco Tonucci, dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr di Roma: se un ragazzo ha studiato bene, non dimentica niente, e i compiti "invadono negativamente le vacanze, tolgono tempo al gioco, impegnano le famiglie e quasi mai vengono controllati al ritorno a scuola".

E, per concludere, il fatto che quando fa caldo bisogna bere di più non è vero per tutti.  "In alcune condizioni patologiche, ad esempio, lo scompenso cardiaco, la cirrosi epatica, l'insufficienza renale, un'eccessiva introduzione di liquidi può essere deleteria" spiega Roberto Volpe del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr. Ma tra i tanti diktat fasulli, gli scienziati del Cnr riconoscono che ce ne sono anche alcuni veri. Come il fatto che il maggior apporto di luce della stagione estiva fa bene a chi soffre di depressione. Strano ma scientificamente vero, infine, il detto che per abbronzarsi bisogna mangiare più cibi di colore rosso e arancio. Piergiorgio Pietta, dell'Istituto di tecnologie biomediche (Itb) del Cnr di Milano, conferma: "Il consumo di frutta e verdura di colore rosso-arancio, come carote, peperoni, melone, pomodori, ciliegie, fragole, anguria, prugne, albicocche o pesche, per il loro contenuto di antiossidanti (vitaminici e polifenolici) consente un'esposizione al sole più sicura “.

< Precedente   Successivo >
Copyright 2004 PRIMOLABORATORIO All rights reserved.
Associazione Culturale No Profit di Comunicazione & Divulgazione Editrice del periodico on line www.primolaboratorio.com
Run on MAMBO