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domenica, 18 giugno 2006

Lo scandalo Sottile

Sul portavoce di Gianfranco Fini pesano accuse gravissime. Coinvolti anche nomi della Rai

18/6/2006


ROMA. La procura di Roma intende acquisire, tramite i carabinieri del Nucleo operativo, parte delle intercettazioni telefoniche disposte dai colleghi della procura di Potenza e in particolare il colloquio avvenuto in merito al cosiddetto 'Laziogatè tra il consigliere comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma - indagato nella stessa indagine sul Laziogate - e il portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile. sottile.bmpQuest'ultimo, agli arresti domiciliari su disposizione del gip Iannuzzi con l'accusa di 'concussione sessualè, sarà convocato dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal pm Francesco Ciardi titolari del fascicolo sul Laziogate che vede indagati a Roma tra gli altri, l'ex presidente della giunta regionale del Lazio, Francesco Storace, il suo ex portavoce Nicolò Accame e lo stesso Sabbatani Schiuma.

A quest'ultimo vengono contestati i reati di accesso abusivo a sistema informatico e violazione della legge elettorale in merito al presunto boicottaggio in danno della lista Alternativa sociale che faceva capo alle scorse elezioni regionali ad Alessandra Mussolini. Sottile sarà convocato come persona informata dei fatti ancorchè indagato in procedimento connesso. La procura di Roma intende acquisire i testi delle intercettazioni e informazioni utili finalizzate ad un allargamento dell'indagine, in relazione al coinvolgimento di altre persone, sul presunto complotto in danno della Mussolini. Nelle scorse settimane i pm romani avevano chiesto al gip l'arresto di quattro persone, tra cui Accame, provvedimento negato dal gip, che ha interdetto lo stesso Accame per due mesi (è funzionario del ministero della Salute) dalle sue funzioni.

Questa tranche dell'indagine potrebbe portare ad un primo 'spacchettamento« dell'inchiesta della procura potentina. In un colloquio tra Sabbatani e Sottile (suo è il telefono intercettato), il consigliere comunale di An dice al suo interlocutore: «La Mussolini è fuori, sono sottile_1.jpgstato io». Sabbatani confida, il 12 marzo 2005, solo poche ore prima che le agenzie battessero la notizia della esclusione della lista, di essersi procurato 1300 schede anagrafiche del Comune violando, con l'aiuto di un hacker, il sistema informativo dell'amministrazione capitolina. Schiuma: «Gli ho portato 1300 schede anagrafiche del Comune di Roma che ho preso in maniera piratesca». Sottile: «Eh, Eh». Schiuma: «Però non ho utilizzato la procedura esatta nella richiesta di queste schede». Sottile: «Ah». Schiuma: «Alias con il computer». Sottile: «Ah, vabbè». Schiuma: «Un pirata, ci siamo inseriti dentro e abbiamo preso tutto quanto».

INDIGNATO IL SEGRETARIO DELL'USIGRAI UMBERTO NATALE.
«Dalle intercettazioni telefoniche di Salvatore Sottile emerge un quadro che coinvolge pesantemente anche la Rai. Macchia tutta l'azienda questo giro di favori sessuali e di sfruttamento delle donne che sembra essere alla base della scelta delle presenze femminili in alcune trasmissioni». Lo ha dichiarato il segretario dell'Usigrai Roberto Natale. «Vogliamo credere che nessuno, al vertice della Rai, pensi di sottovalutare l'impatto di questa vicenda. L'occasione va invece colta -suggerisce Natale- per una radicale azione di rinnovamento, anche nel settore dell'intrattenimento, che cancelli lo squallore di certe commistioni tra politica e azienda e spinga la Rai ad imboccare finalmente la via di un diverso tipo di presenza e di rappresentazione delle donne in Tv. Ma anche una certa informazione Rai esce malconcia dai tabulati: leggere che una trasmissione come 'Porta a Portà venga »confezionata addosso« ad un esponente politico fa pensare più al lavoro del sarto che a quello del giornalista. Vuole o no il vertice Rai -conclude il segretario dell'Usigrai- far capire che gli approfondimenti non possono essere su misura?».

LA MUSSOLINI: AN SAPEVA
«Da quanto emerge inequivocabilmente dalla lettura degli stralci delle intercettazioni telefoniche pubblicate oggi, la volontà di escludere la lista di Alternativa Sociale dalle elezioni regionali del 2005 era nota a Palazzo Chigi, che, pertanto, ha dato copertura morale ad un fatto illecito». Lo affera in una nota Alessandra Mussolini, leader di Alternativa sociale. «La telefonata tra il portavoce di Fini, Sottile, e uno tra gli uomini più fidati di Storace, Schiuma, non può essere interpretata diversamente - Aafferma Mussolini - Ne consegue che i vertici di Alleanza Nazionale sapevano: questo è ormai un fatto certo!».

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