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Referendum...quanti italiani andranno al mare? Stampa
Scritto da Administrator   
venerdì, 16 giugno 2006

 

 

                                                             ....e se vince ...il "Padano" ?

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                                                    ....quale sara' il destino dell'Unione ?

                       Referendum Costituzionale: le ragioni del NO - Romano Prodi scrive agli elettori


Cara amica, caro amico
da poche settimane ho assunto la responsabilità del Governo. L’eredità che la destra ci ha lasciato è pesante. Siamo impegnati a fare ripartire l’Italia, a mettere ordine nei conti pubblici squilibrati dal Governo precedente, a rimettere in moto l’economia e ridare fiducia e credibilità al nostro Paese riportandolo nella via dello sviluppo.

Ora tuttavia, desidero parlarti, nella veste di leader dell’Unione, di un’altra importante questione: il referendum del 25 e 26 giugno.

Si tratta di respingere le modifiche costituzionali imposte dal solo centrodestra. Con la riscrittura di più di un terzo degli articoli della Costituzione, sono stati messi in serio pericolo valori e principi contenuti nella prima parte della nostra Carta fondamentale, quali l’unità del Paese e l’uguaglianza dei diritti dei cittadini.

Con la Devolution - che nulla ha a che fare con il federalismo - sanità, scuola, sicurezza subiranno danni preoccupanti e, soprattutto, i cittadini perderanno la garanzia di avere uguali diritti, uguali opportunità, uguali servizi. Si affidano eccessivi poteri al Primo Ministro, espropriando il Parlamento e le stesse prerogative del Capo dello Stato. Si crea un sistema di
conflitti permanenti tra Senato e Camera. Si finirà per produrre più burocrazia, più sprechi, più conflitti tra istituzioni e, quindi, maggiori costi per i cittadini e minore efficienza.

Ecco perché dobbiamo opporci con convinzione a questa confusa riforma che stravolge la nostra Carta, nata dall’antifascismo e dalla lotta di liberazione nazionale. Vogliamo guardare con fiducia al nostro futuro e per questo ti chiedo, il 25 e 26 giugno, di andare a votare e votare NO per togliere di mezzo questo brutto pasticcio.

Ogni futura modifica dovrà essere coerente con i principi e i valori fondamentali della Costituzione. Dovrà essere sostenuta da un’ampia partecipazione, da un vasto consenso della società civile e delle forze sociali. E dovrà, in ogni caso, essere approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza, a partire dalla diminuzione del numero dei parlamentari da
realizzare già dalla prossima legislatura. Basta comunque con i cambiamenti costituzionali a colpi di maggioranza semplice.

Proprio per questo ti chiedo di sentirti partecipe di questo impegno, di parlarne con amici e parenti e con tutte le persone che conosci. Spiega loro l’importanza dell’imminente appuntamento referendario e soprattutto informali bene di quanto sia importante andare a votare e votare NO

Con viva cordialità e amicizia
Romano Prodi




                                                                                      

Ultimo Aggiornamento ( lunedì, 19 giugno 2006 )
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