Marina Ripa:"Sempre pronta all'uso"Contessa svela i suoi segreti eroticiNon ha peli sulla lingua, ma odia gli uomini irsuti. Adora stare nuda, ma prima di un incontro amoroso non si mette nulla di diverso dagli altri giorni. Marina Ripa di Meana, nonostante gli anni, non smette di scherzare: "Sono sempre pronta all'uso" dice parlando d'amore. E se al partner capita una defaillance, poco male. Ci ride su. "Ma uno che si presenta in perizoma" assicura, "lo rimando subito a casa".In un'intervista su "Novella 2000" la discussa contessa parla dei suoi segreti erotici, del rapporto con il suo corpo e di quello con l'altro sesso. "Adoro stare nuda" dice. "Se potessi, d'estate, vivrei nuda. Per tanti anni, quando ero giovane, non concepivo proprio di andare in giro vestita. Col tempo poi ci si accorge che il proprio corpo non è più perfetto...".
Tanta mancanza di inibizioni ha finito per mettere in imbarazzo il marito, Carlo Ripa di Meana che, con incrollabile pazienza sopporta ogni giorno la moglie, apostronfandola come "la donna uragano". "In passato" racconta la contessa, "avendo una grande sicurezza del mio corpo mi sono presentata agli ospiti in salone nuda, per me era completamente naturale". Nonostante abbia sposato un uomo "tradizionale" la Ripa di Meana dice che cravatte e doppiopetto la annoiano, mentre impazzisce per tutto ciò che non è convenzionale. "Uomini come Adriano Celentano e Giorgio Gaber. Quest'ultimo, uno degli uomini più sexy di questo mondo". Tra i politici invece aveva perso la testa per Marco Pannella - "da ragazza ero pazza di Marco Pannella. Durante il periodo della lotta per il divorzio ho passato diverse notti ad aspettarlo e a chiamarlo sotto l'hotel Minerva..." - e ammira l'eleganza di Fausto Bertinotti. L'importante è che il cavaliere indossi i boxer e non il perizoma, che sia liscio (non come un'anguilla!) e non irsuto, - "anche perché ho una pelle molto delicata e se mi arriva uno peloso mi viene l'orticaria" - e che abbia fantasia in amore. Se poi al fortunato succede di fare cilecca, non bisogna farne una tragedia. "Tante volte mi è capitato" ammette parlando dei compagni del passato. "Ho riso". |