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giovedì, 23 marzo 2006 | |
Intercettazioni. Storace: chi ha speculato su questa vicenda rifletta, quello che mi e' successo non e' giusto
Roma, 23 marzo 2006 "Io non pretendo di vedermi restituito un posto, perché ho anteposto l'onore ad un incarico ministeriale. Dico solo che chi ha speculato rifletta anche sulla dignità delle persone perché non è giusto quello che è successo". Questo il commento dell'ex ministro della salute Francesco Storace sugli ultimi sviluppi dell'inchiesta sulle intercettazioni telefoniche nel Lazio. "Credo che tutti - ha aggiunto Storace a Radio24 - debbano riflettere su cosa vuol dire finire in questi meccanismi e credo che una cultura di rispetto delle persone debba sempre prevalere. Mi dispiace solo che questi verbali sono del 10 marzo ed io mi sono dimesso l'11 marzo". "Guardi, io ho passato 15 giorni molto brutti - prosegue Storace - mi sono dimesso da ministro nonostante non fossi indagato e non avessi ricevuto avvisi di garanzia e men che meno ci fosse un coinvolgimento mio in questa vicenda. Il detenuto che ha parlato non ha ricevuto" niente "né da me né dal mio staff". I fatti E ha poi precisato: "Non ho ricevuto alcun incarico in relazione al progetto 'Qui, Quo, Qua', ma e' una mia millanteria. Preciso che tale progetto non è una pura invenzione, in quanto una parte delle operazioni le ho effettivamente svolte, seppure senza alcun incarico e di mia iniziativa". L'incarico di effettuare la bonifica ambientale nei locali della Presidenza della Regione, ha detto Pasqua, gli fu dato da Niccolo' Accame (ex portavoce dell'ex ministro Francesco Storace, indagato nell'ambito dell'inchiesta), e il corrispettivo per il lavoro fu in parte fatturato, per 1.500 euro, e in parte decisamente maggiore "versato 'in nero', ovvero per una somma di circa 20 mila euro". Pasqua ha detto inoltre di aver ricevuto il denaro "personalmente, all'interno dei locali adiacenti agli uffici di Accame". "Non ricordo - ha proseguito - chi personalmente mi versò la somma di denaro, forse si tratta di Mario Carnevale o Andrea Strazioli, ma era chiaro per me che, a pagare, sarebbe stato colui che mi aveva dato l'incarico, ovvero Niccolò Accame". La bonifica ambientale fu eseguita materialmente dal suo socio Gaspare Gallo (anch'egli arrestato), "durante il periodo preelettorale". "In realta', nei 20 mila euro rientravano anche i futuri lavori di bonifica che mi impegnavo, con l'Accame, ad effettuare in futuro, qualora ne avesse avuto bisogno", ha risposto Pasqua ai pm, sorpresi dall' "inverosimiglianza" di pagamenti cosi' ingenti per un solo giorno di lavoro. "La collaborazione fornita dal Maceri - ha aggiunto - è consistita nella materiale formazione delle schede false, consegnatemi poi quella stessa notte allorquando ci siamo incontrati subito dopo esserci dati appuntamento". Schede, quelle fornite da Maceri, che l'investigatore privato non avrebbe mai utilizzato: "Non ho mai utilizzato le schede fornitemi dal Maceri", ha continuato Pasqua, precisando di essersene "disfatto in poco tempo". Sempre chiarendo un altro dialogo, intercettato il 2 marzo dell'anno scorso, Pasqua ha spiegato che in quella occasione aveva chiesto a Maceri "di darmi ausilio al fine di inserirmi nel sistema informatico del movimento di 'Alternativa Sociale', al fine di scoprire se vi fossero elenchi di nomi di sottoscrittori o meno. Anche in relazione a tale progetto ho desistito". |
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Ultimo Aggiornamento ( giovedì, 23 marzo 2006 ) |
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