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Scritto da Administrator   
venerdì, 17 marzo 2006

Cassazione:"Sporco negro è reato"

"Discriminatorio, va punito"

 

Dire ad un'altra persona "sporco negro" è discriminazione, quindi è un reato perseguibile penalmente. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione condannando un triestino che una aveva apostrofato in questo modo bimba di sei anni. Secondo i neri.jpggiudici l'epiteto ha un "significato intrinsecamente discriminatorio" e va punito. In precedenza però la stessa Corte aveva giudicato non perseguibile un altro caso analogo.

Ricostruendo il valore semantico delle parole "sporco negro", anche con esempi storici e linguistici, la Suprema Corte ha evidenziato che "il riferimento, gratuito con questa parola al pigmento dell'offeso, assume significato intrinsecamente discriminatorio" ricordando, per esempio, che nel corso degli incontri di calcio "talune tifoserie apostrofano con la parola negro alcun giocatore avversario, per non dire di cartelli esposti all'esterno di pubblici locali di talune città".

In ogni caso secondo i giudici non risulta adottata in Occidente alternativamente l'espressione "sporco giallo", né in Africa o in Cina "sporco bianco". Non solo, la Corte ha rintracciato le aggravanti al reato di ingiuria. E ai legali della difesa che avevano chiesto ai giudici di Palazzaccio di escludere l'aggravante della discriminazione, previsto dall'articolo 3 della legge 205 del 1993, tenendo conto del contesto, dei precedenti e della stessa indole dell'imputato, la Suprema Corte ha risposto con una sentenza che ne ha respinto il ricorso. Restano così confermati i 1200 euro di multa e il risarcimento del danno liquidato in 3500 euro.

Recentemente, la Cassazione aveva già affrontato tribunale.jpgl'argomento delle offese di stampo razzista. Il 10 marzo scorso la quinta sezione aveva prosciolto una donna dal "reato di ingiuria aggravato dalla presenza di più persone e dalla finalità di discriminazione razziale" ritenendo che non fosse punibile una frase analoga a quella di Treiste (negro di m...) "essendovi stata reciprocità di offese ed avendo ella agito in stato d'ira".

Lo scorso dicembre i supremi giudici avevano stabilito che l'espressione "sporco negro" non denota, di per sé, l'intento discriminatorio e razzista: potrebbe essere una meno grave manifestazione di generica antipatia per chi appartiene a una razza diversa. Il 21 dicembre la Cassazione aveva invece confermato la condanna a un barista di Verona che non serviva il caffe' agli extracomunitari.

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