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Umberto Bossi... Stampa
Scritto da Administrator   
venerdì, 10 marzo 2006
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Bossi, il braveheart della Padania

 

Nonostante un ictus nel 2004 e l’impianto di un pace-maker il 31 gennaio scorso, Umberto Bossi, rimane l’unico carismatico leader della Lega. Eletto senatore, da qui l’appellativo di ‘Senatur’, e nominato ministro per le Riforme Istituzionali durante il secondo governo Berlusconi, ha ricoperto per quattro volte la carica di deputato nel parlamento italiano e per altrettante quella di parlamentare europeo. E’ sposato con Manuela Marrone e ha quattro figli.

Bossi nasce a Cassano Magnago, in provincia di Varese, il 19 settembre 1941. Si diploma al liceo scientifico e poi si iscrive alla Facoltà di medicina a Pavia. Abbandona però gli studi agli inizi degli anni Ottanta, a pochi esami dalla laurea, per dedicarsi completamente alla politica, a cui aveva incominciato a interessarsi negli anni Settanta dopo l'incontro con l’autonomista Bruno Salvadori, guida dell'Union Valdotaine.

Durante i primi anni Ottanta fonda insieme a Roberto Maroni e Giuseppe Leoni la Lega Lombarda, di cui diventa segretario. L’anno della svolta è il 1987, quando Bossi e alcuni suoi fedeli riescono ad ottenere dei seggi in Parlamento. Nel 1989 il progetto politico di unire i vari movimenti politici autonomisti dell'Italia settentrionale si concretizza: la Lega Lombarda si trasforma in Lega Nord e Bossi assume la carica di segretario federale. Durante le elezioni del '92 la Lega riesce a portare nella Roma ‘ladrona’ ottanta parlamentari e il leader leghista entra nell’esecutivo. E’ il primo governo Berlusconi.

Tra i primi a sostenere l’operato del pool di Mani pulite, anche il Senatur verrà coinvolto da Tangentopoli. Il 5 gennaio 1994, infatti, al processo Enimont ammette il finanziamento illecito tramite una tangente ricevuta dalla Montedison. Viene condannato in via definitiva dalla Cassazione a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

Nel giugno 1995 crea il Parlamento Padano con sede a Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova. Pochi mesi dopo provoca la caduta del governo Berlusconi. Nonostante il "ribaltone", Berlusconi riesce ad attrarre nuovamente a sé il Carroccio promettendo di sostenere la battaglia per la devolution. Insieme, il Senatur e il Cavaliere, vincono le elezioni del 2001 e Bossi ottiene la carica di ministro per le Riforme Istituzionali.

Nonostante l’ictus, si candida al Parlamento europeo nel giugno 2004, venendo eletto nelle due circoscrizioni del Nord. Per il seggio di Strasburgo, lascia la carica di deputato italiano e di ministro. Dopo un lungo periodo di malattia, Bossi tornerà nell’arena politica nel gennaio 2005.

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