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Francesco Rutelli... Stampa
Scritto da Administrator   
venerdì, 10 marzo 2006
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Rutelli guarda al partito democratico

 

Ex Radicale, ex Verde, ex sindaco di Roma ed ex candidato premier del centrosinistra, ora Francesco Rutelli ha un grande sogno: creare il Partito democratico italiano.

Nato il 14 giugno 1954 a Roma, l’attuale leader della Margherita muove i primi passi politici nel partito dei Radicali di Marco Pannella. Durante gli anni Settanta, il giovane Rutelli partecipa alle grandi battaglie per i diritti civili, come quelle sul divorzio e sull'aborto. Nel 1981 diventa segretario nazionale dei Radicali.

Nel 1983 viene eletto alla Camera. Rutelli, già attivista di Lega Ambiente, in questo periodo si avvicina ancor di più alle tematiche ambientaliste finché compie la sua prima grande svolta politica: lascia i Radicali e diventa presidente dei Verdi. Alle elezioni del 1987 e del 1992 viene rieletto. In entrambe le legislature presiede il Comitato per i diritti umani presso la commissione Affari Esteri della Camera.

Nel 1993 diventa ministro dell'Ambiente nel governo Ciampi ma si dimette dopo appena un giorno in seguito al voto parlamentare che negava l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. Lo stesso anno si candida con successo per la poltrona di sindaco di Roma. Dopo quattro anni viene riconfermato con una percentuale del 70 per cento circa.

Nel giugno 1999 viene eletto deputato al Parlamento europeo, dove siede nel gruppo dei Liberali e Democratici e fa parte della commissione Affari esteri. Durante il governo Prodi (1996-1998) assume la carica di Commissario straordinario per il coordinamento del Grande Giubileo dell'anno Duemila. Un incarico che lo avvicina al mondo cattolico e che farà di lui uno dei principali sostenitori della Margherita, raggruppamento centrista dell'Ulivo.

Nel settembre del 2000 il centrosinistra lo sceglie come candidato premier, ma il 13 maggio 2001 perde il confronto contro Silvio Berlusconi.

Rutelli, che sostiene di avere “mangiato pane e cicoria per costruire il centrosinistra e consegnarlo a Prodi”, è stato il primo a mettere in guardia sui rischi dell’appoggio dei leader della Quercia alla scalata Unipol su Bnl e dal pericolo della nascita di una ‘finanza rossa’. Oggi, ritrovata l’armonia con gli alleati sul tema del ‘collateralismo’ tra finanza e politica, il presidente dei Dl spera che il centrosinistra possa vincere le lezioni e dare vita così al Partito democratico.

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