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Il duello Prodi-Berlusconi si fara'. Stampa
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giovedì, 09 marzo 2006
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Elezioni. Il duello Prodi-Berlusconi si fara'. Premier rinuncia a conferenza stampa finale. Alle urne con scheda record

 

In alcune circoscrizioni la scheda sara' addirittura di 1 metro e mezzo
In alcune circoscrizioni la scheda sara' addirittura di 1 metro e mezzo


Roma, 8 marzo 2006

"Rinuncio alla conferenza stampa finale da premier, cosi' vediamo se Prodi smette di scappare". Lo ha detto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi durante la registrazione di 'Porta a porta'. Il premier ha messo i piedi nel piatto nella vicenda del confronto tv con il leader dell'Unione e ha chiarito: "Lunedi' io insistero', e' un mio diritto. Non vedo perche' se Prodi si sottrae non posso avere la possibilita' di essere presente con un tempo dimezzato. Restero' solo io, anche se mi dispiacera' perche' ho tante domande da fare a Prodi".

Immediata la replica di Romano Prodi: "Era ora, il premier finalmente accetta le regole. Era talmente palese che la cosa non aveva una consistenza, ora abbiamo ricondotto le cose nella giusta misura. Adesso ci metteremo d'accordo sulle regole, penso non sara' una cosa difficile. Berlusconi, ha capito finalmente che in questo Paese esistono le regole".
A caldo il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini rilleva che il premier "ha fatto bene", e' stato un atto di intelligenza. Berlusconi ha pensato" all'esigenza degli italiani di poter ottenere un confronto televisivo fra i due".
E allora, duello tv si', duello tv no e con quali regole? E' stato il tormentone della giornata nel confronto tra i poli. "Francesco Rutelli ricorda: "Cinque anni fa chiedemmo il confronto con Berlusconi e neppure ottenemmo una risposta. Noi avevamo la maggioranza e non abbiamo neppure per un attimo imposte le condizioni al confronto".
Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Paolo Gentiloni ricorda anche che sono escluse "sedie vuote" e la par condicio "non prevede monologhi".
 
Alle urne con una scheda record larga 65 cm
Cambiata la legge elettorale, anche le schede elettorali assumono una nuova veste e soprattutto nuove dimensioni: agli elettori che si presenteranno a votare alle prossime elezioni politiche il 9 e il 10 aprile saranno consegnate due schede di ben 63-65 centimetri di larghezza e 23 di altezza. Un lenzuolo di colore rosa per la Camera e giallo per il Senato al cui interno trovera' i simboli dei partiti in gara disposti non piu' verticalmente, ma orizzontalmente e in successione.
Lo ha reso noto al termine del Consiglio dei ministri il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, il quale ha assicurato che la nuova configurazione della scheda e' il modo migliore per "salvaguardare la neutralita" e permettere agli elettori un colpo d'occhio immediato di tutti i simboli in corsa.
I simboli delle coalizioni composte da piu' di 5 partiti saranno disposti nella scheda su un'unica riga.
Mentre per le coalizioni composte da meno di cinque partiti i simboli saranno disposti in successione, in modo che su una stessa riga compariranno piu' di una coalizione, sebbene divise tra di loro in modo chiaro. L'ordine di disposizione dei simboli - ha spiegato il ministro Pisanu nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi - sara' Sorteggiato dagli organismi della magistratura preposti.
  
Il ministro Pisanu, nel corso dell'incontro con i giornalisti, non ha trascurato di rispondere a quanti in precedenza avevano  ironizzato sulla lunghezza della scheda e ha confermato che "si tratta di una correzione di carattere tecnico di evidente valore. L'elaborazione tecnica scelta e' la migliore per ridurre al minimo gli errori e facilitare il voto".
La scheda con la quale si andra' a votare il 9 e il 10 aprile - ha ribadito - "salvaguarda la neutralita'delle modalita' di voto": spiegando che la disposizione orizzontale e in successione di tutti i simboli permette all'elettore di averne immediatamente una visione complessiva.
Tagliando corto sulle polemiche, il ministro Pisanu ha poi voluto precisare che "anche l'opposizione e' d'accordo con questa nuova disposizione, che permettera' a chi va a votare di aprire la scheda e gettare orizzontalmente lo sguardo su tutti i simboli. Se fossero disposti in modo verticale - ha concluso Pisanu - l'elettore andando a votare avrebbe appoggiato la scheda su un piano di appoggio molto piccolo e avrebbe visto al massimo i primi quattro simboli, il che avrebbe costituito sicuramente un indebito vantaggio per i partiti favoriti dalla sorte nell'estrazione". E comunque esistono schede anche di un metro, un metro e mezzo.

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Il 28-29 maggio le Amministrative
Le elezioni amministrative si terranno il 28 e il 29 maggio, mentre i ballottaggi sono fissati per l'11 giugno. E' quanto ha deciso il Consiglio dei ministri. "Si voterà il 28 maggio, per tutta la giornata, e il 29 maggio, nella sola
mattinata", ha precisato il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. I ballottaggi si terranno due settimane dopo. Una decisione che non è stata gradita dal sindaco di Roma, Walter Veltroni: la decisione "è assolutamente sbagliata", perché, ha spiegato, "si doveva fare l'election day e invece si costringe il Paese ad avere mesi e mesi di campagna elettorale: dall'inizio dell'anno e per sei mesi - ha ribadito - l'Italia è l'unico Paese al mondo in cui si fa campagna elettorale semestrale". E Vannino Chiti, coordinatore della segreteria nazionale Ds: "Il governo sceglie le date a suo comodo e ha creato un pauroso ingorgo istituzionale". 

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Sulla data del referendum confermativo della riforma costituzionale approvata dalla Cdl il Consiglio dei Ministri non ha ancora discusso ma, calendario alla mano, non è difficile calcolare che gli italiani saranno con molta probabilità chiamati a votare sulla Devolution o domenica 18 giugno o quella successiva, il 25 giugno.Come ha spiegato oggi il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, "siamo in attesa dell'ordinanza d'ammissione da parte della Corte di Cassazione, che riferirà la sua decisione il 21 aprile. Dopodichè sarà il Presidente della Repubblica ad indire (entro 60 giorni, ndr) il referendum e solo dopo che il Presidente della Repubblica si sarà pronunziato, il governo dovrà individuare una data tra il cinquantesimo e il settantesimo giorno a partire dalla data di indizione da parte del Presidente della Repubblica". Dunque la decisione di Ciampi, presumibilmente, arriverà il giorno stesso o pochi giorni dopo l'ordinanza della Cassazione. E il periodo compreso tra il cinquantesimo e il sessantesimo giorno cadrà nella seconda metà di giugno.

Gentiloni: la par condicio non prevede sedie vuote
"La par condicio non prevede monologhi, il regolamento non prevede sedie vuote". Così il presidente della Commissione Vigilanza Rai, Paolo Gentiloni, ha riassunto l'esito della riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione che ha confermato a maggioranza il no ad una trasmissione con il solo Silvio Berlusconi al posto del previsto faccia a faccia con Romano Prodi.

Berlusconi: Prodi si faccia cedere una conferenza dai DS
"La conferenza stampa finale è stata stabilita dal Parlamento: io sono il leader di un partito, mentre Prodi non ha un partito e quindi non ha diritto alla conferenza stampa. Ma può farsi cedere dai Ds la loro conferenza stampa: non credo glielo negherebbero". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ospite di 'Porta a porta', rispondendo ad una domanda usl rifiuto di Prodi a partecipare al faccia a faccia senza parità di condizioni, ovvero senza la conferenza stampa finale da parter del premier. Ma per Berlusconi "la verità è che Prodi scappa perché ha paura del confronto".

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Prodi contento per l'editoriale del Corriere della sera
"Va bene. Sono contento". Così Romano Prodi risponde ai giornalisti che gli chiedono se sia contento dell'editoriale di Paolo Mieli pubblicato oggi sul Corriere della Sera nel quale il direttore dichiara di sostenere il
centrosinistra nelle prossime elezioni politiche. A chi gli chide se sia più soddisfatto dell'editoriale o della 'maretta' che ha suscitato nel mondo politico il leader del centrosinistra risponde: "Va bene l'editoriale e va ancora meglio la 'maretta'".

Ultimo Aggiornamento ( venerdì, 10 marzo 2006 )
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