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Draghi:...il declino si puo' evitare. Stampa
Scritto da Debora D'Angiolillo   
lunedì, 06 marzo 2006
Bankitalia. Draghi: Italia in affanno ma il declino si puo' evitare, il tempo per risanare si e' fatto breve

 

Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi
Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi


 

Sulla competitività l'Italia "si è attardata nel cogliere le occasioni offerte" e davanti alla sfida internazionale "il paese è entrato in affanno". E' il parere del neo governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervendo al Forex in corso a Cagliari.

Secondo il capo di Palazzo Koch, però, "i ritardi strutturali dell'economia italiana non sono segni di un declino ineluttabile".

Segnali di ripresa
"Dopo il ristagno del 2005, all'inizio di quest'anno si coglie qualche segnale di ripresa" anche se "rimangono incertezze sull'entità e sulla stabilità della crescita dell'economia su cui pesano questioni strutturali irrisolte".

Poi avverte: "Il tempo per il risanamento dei conti pubblici e la ripresa della crescita si è fatto breve".

Insoddisfacente la direttiva Ue sulle Opa
La direttiva Ue sulle Opa "prevede un livello minimo di armonizzazione, lascia ai governi nazionali il compito di determinare ogni ulteriore convergenza nelle normative dei rispettivi paesi e di stabilire percorsi verso una maggiore o minore contendibilità degli assetti proprietari".

Draghi giudica la direttiva "insoddisfacente" anche perché fusioni cross border "vengono intraprese non solo sulla base di parametri di convenienza industriale e finanziaria, ma anche per ragioni di arbitraggio regolamentare".

Necessari interventi per aumentare l'integrazione
"L'integrazione dei mercati ha ricevuto impulso dalla moneta unica ed è stata favorita dalla politica monetaria orientata alla stabilità. Non basta ancora. Sono necessari ulteriori interventi sul piano dell'armonizzazione normativa e dell'adeguamento delle infrastrutture".
  
"Politiche volte ad accelerare l'integrazione dei mercati finanziari europei e delle relative infrastrutture concorrono alla crescita ordinata e duratura dell'economia. L'integrazione dei mercati consente agli operatori di sfruttare economie di scala, riducendo i costi di accesso; amplia le possibilita' di diversificazione degli investimenti; assicura una più efficiente allocazione delle risorse; aumenta la capacita' di assorbimento degli choc; contribuisce alla stabilità del sistema".

Evitare involuzione protezionistica
In Europa "deve essere evitata una involuzione protezionistica". La concorrenza interna ed estera, "in condizioni di parità regolamentare è lo stimolo più efficace per migliorare i servizi e ridurre i costi", opportunità da conseguire "anche attraverso operazioni di consolidamento".

"Auspichiamo che prevalga uno spirito razionale e costruttivo e che la parità regolamentare nei mercati finanziari dell'Unione europea ritrovi rapidamente l'interesse dei capi di Stato e di Governo e dei ministri finanziari dell'Unione nelle loro deliberazioni collettive".
  
"L'apertura dei mercati del credito e dei servizi bancari alla concorrenza interna ed estera in condizioni di parità regolamentare contempera gli interessi privati degli azionisti con quelli generali di una efficiente allocazione delle risorse: essa e' lo stimolo più efficace per accrescere ulteriormente l'efficienza operativa e allocativa, promuovere l'innovazione, ridurre i costi e migliorare la qualita' dei servizi offerti a imprese e famiglia".

Rallegramenti dal presidente Ciampi
Dopo l'intervento al Forex, il governatore Mario Draghi ha chiamato al telefono il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che, a quanto si apprende, si è rallegrato per i contenuti del discorso e gli ha formulato auguri di buon lavoro. Draghi aveva mandato al presidente della Repubblica il testo del discorso.

Ultimo Aggiornamento ( martedì, 22 ottobre 2013 )
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