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Prodi: al termine della Kermesse prende in braccio la nipotina Chiara Stampa
Scritto da Administrator   
martedì, 28 febbraio 2006

ROMA - Con Romano Prodi che prende in braccio la nipotina e i palloncini colorati che cadono dal soffitto, si chiude al Palalottomatica la kermesse dell' Ulivo per dare ufficialmente il via alla campagna elettorale. Una manifestazione di quattro ore, che ha alternato interventi dei big dell' Ulivo a momenti di comicita' e di riflessione sui vari temi sui quali il centrosinistra punta per ''far ripartire l'Italia''. Alla fine, tutti i novemila invitati si sono alzati ad applaudire mentre dalle tribune gli elettori sventolavano le bandiere dell' Ulivo e dei partiti.

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Lo stato in cui si trova il paese ''non e' certo colpa dei magistrati''. Lo dice Romano Prodi nell'intervento che chiude la manifestazione al Palalottomatica. Parlando del programma della Casa delle Liberta', il leader dell'Unione attacca: ''Siamo noi a dire 'no grazie' e, con noi, lo dicono gli italiani. Sia chiaro, sono loro che devono rendere conto di 5 anni di governo e non possono sottrarsi a questo giudizio. Hanno perfino dato la colpa ai magistrati di svendere il paese. E' vero, il paese e' stato svenduto in questi anni. Nessun investimento estero nuovo, ma l'acquisto massiccio di quanto era rimasto del made in Italy. Sono andati all'estero la mozzarella, l'olio di oliva, i salumi, le banche, le centrali elettriche, le assicurazioni. E sono ben pochi i casi in cui le nostre imprese hanno avuto la lungimiranza e la forza di acquistare concorrenti stranieri. E questo non e' certo colpa dei magistrati''. 'Il programma della Casa delle Liberta' e' forse una minaccia?' chiede ancora Prodi. ''Ieri, finalmente, hanno esposto il loro programma - dice il leader dell'Unione - e, ineffabili come sempre, hanno sostenuto che non e' necessario fare programmi lunghi e approfonditi, visto che il loro programma e' la prosecuzione dell'attivita' di governo. Ma cosa e'? Una minaccia? Un programma chiosato, con il tono e la presunzione di sempre, dal classico 'ghe pensi mi'. E anche questa mi suona come un'altra minaccia''. ''Ma c'e' un'altra minaccia - continua Prodi - non scritta e non annunciata. Nel 2001 si sono presentati agli elettori con il loro contratto in cinque punti. Non si parlava di leggi sul falso in bilancio, sull'inappellabilita', sui decoder prodotti dai fratelli, sui tempi di prescrizione dei processi e di riforma elettorale. Quali leggi hanno pronte, questa volta, nel cassetto?''.

BERLUSCONI: SISTEMA POTERI ROSSI INTRECCIO DI CORRUZIONE
A Milano Silvio Berlusconi apre la campagna elettorale di Forza Italia attaccando i Ds e Prodi. 'Se c'e' qualcosa di corrotto in Italia -dice- e' il loro sistema di intreccio di potere fra giunte rosse, cooperative rosse, magistratura rossa e quel partito che e' sempre lo stesso'. E su Prodi dice: 'Fa come Bertoldo, fa sapere che non intende accettare le date fissate dalla Rai per il confronto elettorale e ha proposto regole assai fumose per evitarlo'.

Fino a quando non ci sarà una netta separazione delle carriere dei giudici e dei Pubblici Ministeri permettendo al giudice di essere "veramente imparziale, cosa che adesso non esiste assolutamente", Silvio Berlusconi resterà in politica.

Lo ha detto lo stesso Premier nel corso del comizio a Milano. "Giudici e Pm - ha aggiunto il presidente del Consiglio, fanno la stessa carriera, bevono lo stesso cappuccino, leggono la stessa 'Repubblica' e 'Unita'".

Questo, ha proseguito, determina che, "oggi il giudice se deve dire 'no' alle prove del Pubblico Ministero e vuole assolvere qualcuno deve compiere un vero e proprio atto di coraggio".

 
Ultimo Aggiornamento ( martedì, 28 febbraio 2006 )
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